Rifugio Mandron – “Città di Trento”

Spiazzo rendena | Telefono: +39 3483900694 | Cellulare: 3483900694

ALTEZZA: 2449 mt
Tempo percorso: 02:15 h
Gruppo montuoso: Adamello
Località: Val di Genova

Pernottamento e colazione

-

Mezza pensione con colazione

€ 61 socio CAI-SAT / € 84 NON socio

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Descrizione

Sul ciglio della costa erbosa della Conca Mandron, a poca distanza dai laghetti omonimi, in vista di quello che uno dei piu’ vasti e importanti ghiacciai italiani sorge il rifugio Mandron, inaugurato dalla SAT nel 1959 in sostituzione del vecchio rifugio – Lepzigerhuette – realizzato nel 1878 dagli alpinisti della Sektion Leipzig del DuOeAV. La sala principale del rifugio e’ stata intitolata a Giovanni Spagnolli, senatore e presidente del CAI. Nel corso della cosidetta Guerra bianca la zona del Mandron fu teatro di scontri bellici. I dintorni del rifugio sono ancora ricchi di testimonianze della Grande Guerra: camminamenti, posti di vedetta, trincee ed il piccolo cimitero militare. Il rifugio sorge nella parte alta della Val Genova, unanimemente riconosciuta quale piu’ bella valle del Parco Naturale Adamello-Brenta. Da qui l’occhio spazia verso la vedretta, dalla quale nasce il fiume Sarca, immissario del Lago di Garda. Sopra i ghiacci emergono i tre allineamenti tettonici del lago Mingo – Lares – Care’ Alto, delle Lobbie – Dosson – Monte Fumo e dell’Adamello – Lagoscuro. Quest’ultimo e’ anche il nome di un lago di origine glaciale che si trova a monte del rifugio. La posizione del Mandron e’ strategica per le escursioni sui ghiacciai. Il rifugio spesso è aperto anche nel periodo primaverile per favorire la frequentazione agli scialpinisti. Agli inizi dell’estate i laghetti si impreziosiscono dei bianchi pennacchi dell’erioforo, mentre ad estate avanzata, la bocca del ghiacciaio scarica a valle una quantita’ impressionante di acqua. Una bella chiesetta, costruita con il granito del posto, completa il paesaggio circostante il rifugio, e’ meta ambita e consigliabile.

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Come arrivare

Dal rifugio Bedole “Adamello Collini” m. 1641 in Val Genova (a 16 km da Carisolo), per il sentiero 212, che passa dal vecchio rifugio – ore 2.30  Dal Passo del Tonale m. 1882 sentiero 209 fino al Passo del Paradiso m. 2573 (anche in funivia), quindi dalla Capanna Presena m. 2729, per la Vedretta omonima al Passo del Maroccaro m. 2973 – ore 4.30; usufruendo della funivia – ore 2.30

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Posti ristoro interni/esterni

100

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Camere / Posti Letto / Bagni

96

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Escursioni principali

Al rifugio Ai Caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta m. 3040, per il sentiero 236 e la Vedretta del Mandron – parzialmente su ghiacciaio, facile – ore 3 Al rifugio Garibaldi m. 2553 al Lago del Venercolo per sentiero e la Vedretta del Mandron al Passo Brizio m. 3149 (vi sorge il bivacco Zanon-Morelli del CAI Brescia), ove un salto roccioso attrezzato aiuta a calare sul sentiero 11 – ore 5 Al rifugio Denza m. 2298 – sentiero 212 fino al bivio quota 2253, indi sentiero Migotti, segnavia 220, alla Mandra Cercen Alta m. 2267, Passo Cercen m. 3022 e Vedretta della Presanella fino al sentiero 235 che porta al rifugio – in parte percorso alpinistico – ore 6

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Apertura

Giugno-Settembre / Marzo-Aprile

Gestione / Proprietà

Denis Redolfi classe 1979, nato in Trentino e cresciuto a Mezzana in Val di Sole dove tutt’ora vivo. Guida Alpina Maestro di Sci e Allenatore Tecnico di Elisoccorso del CNSAS.   LA MIA FUTURA CASA: Il rifugio Mandrone La mia visione è rendere il rifugio un luogo di aggregazione, di riparo e luogo caloroso, creando un team di ragazzi giovani, appassionati di montagna, che possano riscoprire lavorando e vivere la montagna in un luogo affascinante come codesto luogo. Sarà la nostra futura casa d’alta montagna, immersa in luogo fantasticamente bello, possiamo spaziare dal ghiacciaio alla morena, ai laghi, col rumore dell’acqua che ci accompagnerà tutti i giorni. Saremo tutti sorridenti e pronti per accogliere i futuri ospiti, escursionisti e alpinisti, un piatto caldo non si nega a nessuno, “non ci sono orari in montagna”. Il rifugio NON è un albergo, il rifugio è e deve rimanere tale, non dobbiamo incappare in errori di trasformare un rifugio di montagna in un albergo a 5*, non è il nostro obiettivo. Faremo si che il la nostra casa sia un 5* stelle, ma per il luogo dov’è, e la famigliarità che daremo, con piatti locali e genuini, cercando di andare incontro a certe esigenze alimentari, che non possiamo negare. Il nostro punto di forza è la super colazione che sarà super rinforzata, per permettere ai nostri escursionisti e alpinisti, di affrontare le proprie mete in piena forma.

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