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€ 44 estiva / 46 invernale
La Grassi (ovvero la capanna Grassi, come viene chiamata dai locali) è un bel rifugio di pietra e legno, collocato in un posto molto soleggiato sull'ampio pascolo del Camisolo, ai piedi del Pizzo Tre Signori. Si tratta di un rifugio abbastanza piccolo, costruito nel 1921, bruciato dai tedeschi nell'ottobre 1944 e ricostruito nel 1946. L'edificio, poi ampliato, ha però mantenuto le caratteristiche originarie, compresa la semplicità degli ambienti e un certo spirito spartano che favorisce la socialità. Dispone di due camerate e quattro camerette in legno, due sale da pranzo in legno, un piccolo bagno interno ed uno esterno con doccia. E' tappa dell'Alta Via delle Orobie (sent. 101). E' un rifugio che da più di 30 anni anni, pur con due diverse gestioni, ha sempre fatto della cucina un proprio punto di forza. Noi attuali gestori, famiglia Locatelli – Bortoletto, siamo alla Grassi dal 2006.
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Il rifugio Grassi si trova presso la Bocchetta di Camisolo (2000 m slm), sotto al Pizzo dei Tre Signori, sul confine fra le Orobie lecchesi, le Orobie bergamasche e le Orobie valtellinesi. Si trova in comune di Valtorta (BG), ma l’accesso più comune è da Introbio (LC) oppure, d’estate, dai Piani di Bobbio (Barzio, LC).
Di seguito sono elencati e poi descritti i vari percorsi per raggiungere il Rifugio. Nell’ordine:
Da Barzio o dai Piani di Bobbio, sentiero 101- percorso consigliato d’estate
Da Introbio, strada (o sentiero) di Val Biandino e poi sentiero nr. 40 - percorso consigliato d’inverno
Da Introbio, sentiero nr. 27 della Foppabona
Da Introbio per la Valbona – percorso per esperti
Da Valtorta frazione Ceresola e poi sentiero 101
Da Valtorta frazione Costa, sentiero 104
Pizzo dei Tre Signori, Lago di Sasso, Rifugio Falc e Rifugio Benigni. Percorsi in Mountain Bike ad anello con partenza da Valtorta o Barzio.
Read everythingAperto da metà giugno a metà settembre tutti i giorni e nei fine settimana e festivi tutto il resto dell'anno.
Mi brucia ammettere che il vero rifugista è mio marito Amos, che provvede alle manutenzioni e ha sempre in mente qualche miglioria, possibilmente artistica, per l'attrezzatura del rifugio. Del resto il montanaro doc è lui... Per non dire del fatto che di solito dietro al bancone ad accogliere gli ospiti e a "casciaa ball" ci stà lui! Io mi limito a cucinare, faccio il pane e i dolci, le marmellate e lo sciroppo di fiori di sambuco. Mi piace utilizzare le erbe che raccolgo nei prati per arricchire i piatti, e mi piace studiare piatti che contengano i prodotti locali della valsassina, come il taleggio, i formaggi d'alpeggio, la farina di castagne, alcuni salumi.
Principalmente ci piace gestire il rifugio Grassi perchè ci da l'occasione di passare tanto tempo in montagna, di sentire il rumore del vento e l'odore della neve mentre cade. Col Rifugio Grassi possiamo dare ai nostri figli l'occasione per vivere un'infanzia unica e speciale, un'infanzia di vento e sentieri, di neve e scarponi, un'infanzia libera e scalza di cui prima o poi mi saranno grati (spero!)