Rifugio Corsi

Tarvisio | Telefono: +39 040 630464 | Cellulare: +39 3667508237

ALTEZZA: 1874 mt
Tempo percorso: 02:45 h
Gruppo montuoso: Jof Fuart
Località: Tarvisio

Pernottamento e colazione

€ 25

Mezza pensione con colazione

€ 45

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Descrizione

Il Rifugio “ Guido Corsi “ sorge ai margini di un ampio circo tra verdi prati alpini ed erte pareti in dolomia, ricche di storia e fascino dove colori e ombre si alternano in un giogo antico. E’ il più alto rifugio delle Alpi Giulie Occidentali. II panorama è incorniciato a Nord dalle pareti (Campanile di Villaco 2247 m, Jóf Fuart 2666 m, Madre dei Camosci 2518 m, Cima di Riofreddo 2507 m, Cima del Vallone 2368 m. e Cime di Riobianco 2239 m ) che costituiscono un semicerchio di roccia, simile a quelli delle Dolomiti, mentre è aperto verso Sud sulla costiera Cima Confine 2232 m, Cime Mogenza 1972 m. e parte della catena del Canin 2587 m. Dedicato al capitano M. O. Guido Corsi, è stato edificato nel 1925 sulle rovine della capanna Findenegg Hütte, distrutta da azioni belliche, rinnovato e ingrandito nel 1969. Il Rifugio è punto di partenza di sentieri attrezzati ( vie ferrate ), vie di arrampicata e semplici itinerari dove si può apprezzare numerose trincee di guerra austriache e italiane. Ascensioni e itinerari indimenticabili sul gruppo dello Jôf Fuart e del Montasio. Cucina semplice e genuina, specialità tipiche del posto e prelibatezze Ungheresi.

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Come arrivare

Come si raggiunge la località di Sella Nevea partendo da Udine:
Prendere l'autostrada A23 in direzione Tarvisio - Austria; uscire al casello di Carnia -Tolmezzo e proseguire per la statale 13 in direzione Tarvisio. Giunti alla frazione di Chiusaforte svoltare a destra sul ponte del fiume Fella per immergersi sulla strada locale, di 18 Km, che da Chiusaforte vi porterà a Sella Nevea attraversando meravigliosi paesaggi ancora incontaminati della Val Raccolana.

I SENTIERI
Otto sono i principali sentieri che portano al rifugio, di diversa difficoltà, durata e bellezza. Qualunque sia la scelta, non sarete esentati da una buona dose di fatica per raggiungere la meta finale, ma questo – si sa – fa parte del gioco: per ottenere ciò che si desidera, spesso e volentieri bisogna “ sudarsele “ e questo sembra proprio essere il caso giusto !!!!!

A tutti quelli che avessero deciso di venire da noi al Rifugio per la prima volta, oltre che a darvi il nostro più caloroso benvenuto, ci permettiamo di consigliarvi quale secondo noi sia la via più affascinante: si tratta del facile sentiero n° 625 che parte da Sella Nevea, il quale vi permetterà di godere non solo del panorama mozzafiato ma anche di frequenti incontri con branchi di stambecchi e camosci.

Avvertenze e consigli
Pur apparendoci superfluo, è meglio ricordare, che la montagna va affrontata con predisposizione d'animo, preparazione e profondo rispetto. Per questo è doveroso raccomandare all'escursionista meno esperto di curare in particolare modo la preparazione fisica prima di affrontare un percorso al­pino. Di equipaggiarsi convenientemente in modo da poter far fronte alle diverse difficoltà impreviste che possono in qualunque momento sorgere. Di valutare le proprie capacità ed i propri limiti in modo da non mettere in pericolo la propria incolumità e quella di chi vi è vicino.

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Posti ristoro interni/esterni

54 

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Camere / Posti Letto / Bagni

60 in stanze da 4,6,8,11 e uno stanzone da 20 posti, tutti in comodi letti - 4 bagni con DOCCIA calda (a pagamento).

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Escursioni principali

Cima jof fuart, Ferrate del Centenario, Anita Goitan e Ceria Merlone.

Nei pressi del rifugio G. Corsi si trovano tre vie ferrate d'estrema bellezza e fascino, esse percorrono trincee di guerra, cenge incantevoli e vette spettacolari. In un'atmosfera magica si può apprezzare una ricchissima flora e fauna che fa da cornice a panorami mozzafiato.

Sentiero attrezzato Anita Goitan:

Avvicinamento:
Dal Rifugio G.Corsi un'ora fino all'attacco della via, nella Forcella di Riofreddo
Tempi di percorrenza:
6-7 ore ritornando al Rifugio G.Corsi
Difficoltà:
L'itinerario è lungo e faticoso, molto esposto, i tratti più impegnativi sono attrezzati, possibilità di interrompere la via in vari punti.
La ferrata si sviluppa sopra al Rifugio G.Corsi, sul semicerchio di pungenti guglie meridionali del gruppo dello Jôf Fuart. Parte dalla Forcella di Riofreddo fino ad arrivare alla Forcella Lavinal dell'Orso, essa costituisce la logica prosecuzione del sentiero Ceria Merlone. Si percorre cenge spettacolari, paurosi spiragli che incombono nel vuoto ombroso e selvaggio. Coincide con la "Cengia degli Dei" situata a Nord, ad un'altezza che si aggira tra i 2100 e 2300 metri. Ha uno sviluppo di 4500 metri circa, da sotto lo Jôf Fuart il sentiero percorre le linee di trincea dell' impero austro-ungarico, dove sia nella Forcella Mosè sia subito sotto la Cime Castrein, si possono apprezzare le rovine delle teleferiche di guerra. La ferrata è stata terminata nel 1973 e dedicata alla memoria di Anita Goitan, alpinista e sciatrice triestina.

Sentiero del centenario:

Avvicinamento:
Dal Rifugio G.Corsi fino all'attacco della via, nella Forcella Vallone 45 minuti
Tempi di percorrenza:
4-5 ore ritornando al Rifugio G.Corsi
Difficoltà:
L'itinerario è interessante, vario e ottimamente attrezzato, indispensabile avere con sè la luce per il tratto della galleria.
Questa via ferrata si sviluppa lungo le creste dentate delle Cime Piccole di Riobianco ( 2206 m ).Parte dalla Forcella del Vallone in una galleria militare scavata nella roccia, e arriva alla Forcella Alta di Riobianco. Il percorso non è particolarmente impegnativo, ma molto remunerativo, esso si svolge parzialmente lungo le fortificazioni della prima guerra mondiale. Costruito dal C.A.I. di Gorizia nella ricorrenza del centanario della sezione.
 
Sentiero attrezzato Ceria Merlone:

Avvicinamento:
Dal Rifugio G. Corsi 45 minuti fino all'attacco della via, nella Forcella Lavinal dell'Orso
Tempi di percorrenza:
6-7 ore fino al rifugio G. Di Brazzà
Difficoltà:
L'itinerario è lungo e faticoso, cenge esposte e filo di cresta, i tratti più impegnativi sono attrezzati, possibilità di interrompere la via in vari punti.
Si sviluppa per circa quattro chilometri lungo la cresta principale del gruppo del Montasio, dalla Forcella Lavinal dell'Orso alla Forca di Terra Rossa. Il percorso eccezionalmente aereo si mantiene ad una quota superiore ai duemila metri, fino ad oggi è considerato tra i sentieri paesaggisticamente più remunerativi dell'arco alpino. Notevolmente interessante il valore storico della via infatti, durante la Grande Guerra, per ben due anni, gli Alpini hanno presidiato la cresta per fronteggiare la vicina linea austriaca, posta sul groppo dello Jôf Fuart. La ferrata è stata inaugurata nel 1971 dal Battaglione Alpini Cividale, hanno voluto ricordare i disumani sacrifici consumati su questi crinali, esposti al gelo,alle intemperie, all'isolamento per molti mesi l'anno. Nell'intento di mantenere le caratteristiche sono stati usati molti ancoraggi dell'epoca ancora resistenti. E' stata dedicata alla memoria degli alpinisti triestini Celestino Ceria e Ruggero Merlone, precipitati insieme il 1 agosto 1965 dalla cresta sommitale del Monte Rosa.
 

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